Le doppiette infuriate: «Tutti gli atti dell'ufficio regionale alla caccia sconfessati dal Tar»

TERAMO – La sentenza del Tar Abruzzo contro il calendario venatorio della Regione, sta nuovendo una serie di reazioni he coinvolgono l’intero mondo della caccia. Federcaccia, Arci Caccia, Enalcaccia e Anuu, che stanno costituendo anche in Abruzzo la Fenaveri (Federazione delle Associazioni Nazionali Venatorie Riconosciute), nel corso di una conferenza stampa, oggi hanno denunciato «la situazione di illegittimità verificatasi in Abruzzo, per colpe degli uffici regionali sulla caccia». Secondo le organizzazioni venatorie, le relazioni regionali sarebbero spesso incomplete e presterebbero il fianco ai ricorsi ambientalisti, presupponendo superficialità da parte di chi forma tali documenti, lacunosi sotto il profilo della conformità alle leggi nazionali. «Ci chiediamo – dicono i cacciatori – se questo sia solo disattenzione o scarso impegno nel lavoro o se ci sia addirittura una volontà di boicottaggio». Non è la prima volte, sostengono le associazioni, che gli assessori regionali alla Caccia vengono ‘impallinati’ dal lavoro degli uffici regionali e sconfessati dalle sentenze del Tar. Le associazioni venatorie chiedono l’intervento del Governatore D’Alfonso, per risolvere questioni annose che in questi giorni stanno causando danni ai cacciatori: «La costituente Fenaveri abruzzese e il suo organismo nazionale – hanno concluso i cacciatori -, nel caso in cui il Tar Abruzzo assumesse decisioni in contrasto con le Leggi nazionali e regionali, sicuramente procederà in tutte le sedi opportune fino al Consiglio di Stato per porre fine a un modo interpretativo che è esclusivamente abruzzese».